SUL PODIO CARINI, PODERE MARELLA E LA PUCCIARELLA
Tre le etichette del Consorzio Tutela Vini Trasimeno premiate nella prima edizione del concorso regionale.
Sono stati svelati e assegnati i premi de L’Umbria del Vino una manifestazione promossa dalla Camera di Commercio dell’Umbria e che ha visto tre cantine del Consorzio Tutela Vini Trasimeno distinguersi in categorie di pregio e di rilevanza per il territorio. I riconocimenti della giuria presieduta dall’enologo Riccardo Cotarella ha premiato le seguenti aziende:
Azienda Agraria CariniPodere MarellaPucciarella La Pucciarella e l’Azienda Agraria Carini hanno riportato rispettivamente il primo e il secondo posto nella categoria spumanti di qualità, mentre Podere Marella si è distinta con il suo rosato, che ha conquistato il secondo gradino del podio nella sua categoria. Si tratta di un risultato importante nella prima edizione del concorso, un piccolo grande traguardo che conferma il percorso di eccellenza dei vini del Trasimeno. Bollicine e rosati, come raccontano le recenti analisi di mercato, stanno conquistando sempre più i consumatori e questo risultato si pone come una nuova porta verso il panorama vitivinicolo della zona lacustre umbra.
A margine dell’evento, il Presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni ha affermato: «L’intento era quello di creare uno strumento che potesse contribuire a favorire la conoscenza e l’apprezzamento dei nostri vini da parte dei consumatori e gettare le basi per rafforzarne la presenza nei mercati nazionali e anche internazionali. Il percorso che abbiamo intrapreso con la creazione di questo concorso – ha aggiunto – è quindi volto alla valorizzazione dell’attività delle aziende vitivinicole, che qui in Umbria sono soprattutto medie e piccole realtà, le quali si stanno caratterizzando per la grande vitalità nell’ambito del settore enologico nazionale: ciò stimolando sempre di più i produttori verso un continuo miglioramento, consapevoli del fatto che la diffusione del patrimonio enogastronomico di eccellenza del territorio, di cui il vino è componente essenziale, costituisca una spinta allo sviluppo del turismo.»